Risposta istituzionale dell’Assessorato Al Turismo Regione Sardegna per il finanziamento dei festival

Oggi, in piena emergenza da corona virus, è arrivata la risposta istituzionale dell’ Assessorato Al Turismo della Regione Sardegna per il finanziamento dei festival attraverso la legge 7.
Una risposta che arriva a dicembre in relazione ad una stagione culturale già conclusa, con realtà coraggiose che hanno affrontato mille difficolta pur di dare continuità ai progetti culturali. La risposta è stata non una graduatoria basata sul punteggio, bensì uno stanziamento a portata di click: il più veloce si sarebbe aggiudicato il misero premio. Parliamo di una gara, un giochi senza frontiere senza esclusione di colpi, tra 164 soggetti, per un budget totale di € 750.000,00. Si sono aggiudicati il premio 22 realtà. La moderna roulette russa ha eliminato dalle stagioni culturali degne di contributo, rassegne importantissime che in trent’anni hanno promosso il territorio abbinandolo alla promozione turistica, tra cui figura anche Isole che Parlano. Ma la nostra analisi vuole essere uno contributo costruttivo. La crisi arriva da lontano e la responsabilità è anche nostra, per aver accettato negli anni di partecipare a bandi di stanziamento a stagione conclusa, lavorando nell’incertezza e seguendo direttive e indicazioni previste nei bandi, senza sapere se ci sarebbe mai stato un contributo regionale. Per anni si è lavorato al buio, senza nessuna protezione istituzionale, oppure con la fiducia del ‘dai…non può succedere che non veniamo finanziati, tanto i soldi arriveranno’. L’esercito dei volontari era li pronto a sostegno di una macchina che non si può fermare. E ora l’ennesimo schiaffo, con la scena misera che sembra ritratta da un film sul medioevo; un pugno di caramelle lanciate dal palazzo regionale e noi accalcati per cercare di raccogliere, magari mezze masticate, calpestate dai cavalli, sottratte al loro letame, guardando in cagnesco chi magari aveva semplicemente una rete internet più veloce: un western spaghetti basato sulla velocità del duello ad eliminazione.
Le priorità erano altre. L’importante era garantire un felice ferragosto in costa, tutto open “Per qualche dollaro in più” a chi tratta da sempre la Sardegna come una colonia. A chi invece ha scelto di operare nell’isola con serietà arriva uno schiaffo sonoro, che demolisce una vita dedicata alla promozione dell’immagine della nostra terra in tutto il mondo. Intere realtà arrivano alle soglie del natale con pesanti debiti, ma possono vantare una partecipazione ad un bando che ricorda il motto ” Mors tua vita mea” , gesto sadico usato dalle istituzioni per umiliare un settore già in gravissima difficoltà. Quando la Regione Sardegna riconoscerà la dignità e il lavoro degli operatori culturali? Quando noi la smetteremo di essere dei battitori liberi che lavorano individualmente piuttosto che fare quadrato e obbligare la politica a sedersi ad un tavolo programmatico? Quando potremmo pianificare la nostra progettualità e partecipare a bandi pubblicati ad ottobre 2020 per regolamentare la stagione 2021 e non viceversa?
A tutti noi la solidarietà, al palazzo la vergogna pubblica.
 
Paolo Angeli e Nanni Angeli, direttori artistici del festival Isole che Parlano

 

Incontri, proiezioni e concerti a ingresso gratuito, posti limitati,
prenotazione obbligatoria

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