Isole che Parlano
Festival internazionale
XXIV edizione
7 – 13 settembre 2020
Palau / Arzachena / Luogosanto / Santa Teresa di Gallura
Isole che Parlano di fotografia
Monika Bulaj
Broken Songlines
10 settembre – 8 ottobre 2020
Centro di Documentazione del Territorio, Palau (SS)
Giovedì 10 settembre
ore 21:00 inaugurazione mostra fotografica
ore 22:30 Broken Songlines – Tre manoscritti performing reportage di e con Monika Bulaj
© Monika Bulaj
Dal 10 settembre all’8 ottobre 2020 la XXIV edizione del Festival Internazionale Isole che Parlano ospiterà Broken Songlines mostra personale della fotografa Monika Bulaj realizzata con il contributo di Fujifilm e in collaborazione con Istituto Polacco di Roma.
Le fotografie in mostra a Palau – 51 immagini 80×50 esposte negli spazi del Centro di Documentazione del Territorio – fanno parte di un più ampio progetto sulle minoranze in fuga, i nomadi, i pellegrini.
Nel Medio Oriente e sul Caucaso, in Asia e nelle Afriche degli esili, lungo i confini d’Europa, sotto i nostri occhi sta scomparendo la ricchezza della complessità, in quelle terre dove per millenni le genti hanno condiviso i santi, i gesti, i simboli, i miti, i canti, gli dei. I cristiani del Pakistan, i maestri sufi d’Etiopia e Iran, gli sciamani afghani, gli ultimi pagani del Hindu Kush e degli Urali, i nomadi tibetani, le sette gnostiche dei monti Zagros: Monika Bulaj sta costruendo un atlante delle minoranze a rischio e dei luoghi sacri condivisi, le ultime oasi d’incontro tra fedi, zone franche assediate dai fanatismi armati, patrie perdute dei fuggiaschi di oggi, luoghi dove gli dei parlano spesso la stessa lingua franca, e dove, dietro ai monoteismi, appaiono segni, presenze, gesti, danze, sguardi.
Come racconta la stessa Bulaj “ho viaggiato tra i confini spirituali, nei crocevia dei regni dimenticati, dove scintillano le fedi e le tradizioni dei più deboli ed indifesi, con la loro resistenza fragile ed inerme, la loro capacità al dialogo e all’incontro. In cammino con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, cercando il bello anche nei luoghi più tremendi. La solidarietà nella guerra. La coabitazione tra fedi laddove si mettono bombe. Le crepe nella teoria del cosiddetto scontro di civiltà, dove gli dei sembrano in guerra tra di loro, evocati da presidenti, terroristi e banditi. Al centro è il corpo. Chiave di volta e pomo della discordia nelle religioni. Iniziato e benedetto, svelato e coperto, temuto e represso, protetto e giudicato, intoccabile e impuro, intrappolato nella violenza che genera violenza, corpo-reliquia, corpo martire, corpo-trappola, corpo-bomba. Mi piace pensare il corpo come un tempio. Il corpo che contiene il segreto della memoria collettiva. Il corpo che non mente. Il sacro passa attraverso il corpo. Lo trafigge. Nell’arcaicità dei gesti, si legge la saggezza arcana del popolo, la ricerca della liberazione attraverso l’uso sapiente dei sensi”.
In occasione della serata inaugurale, giovedì 10 settembre alle ore 22:30, si terrà uno speciale incontro con la fotografa che sarà protagonista della performance multimediale Broken Songlines – Tre manoscritti: una narrazione estemporanea in cui, sul grande schermo, con luci e suoni che danno vita alla scenografia naturale del luogo, scorrono storie di amori e separazioni, resistenze e fughe, danze sacre e cammini, dei silenzi nei grandi spazi e masse che ondeggiano come alghe, accompagnati dal reportage in azione.
Biografia
Fotografa, reporter, documentarista, Monika Bulaj (Varsavia, 1966) svolge la sua ricerca sui confini delle fedi, minoranze etniche e religiose, popoli nomadi, migranti, intoccabili, diseredati, in Europa e Asia, in Africa e nei Caraibi. Scelta per il TED fellowship e pluri-premiata, all’attività giornalistica e alla collaborazione con numerose testate giornalistiche italiane e internazionali (La Repubblica, Corriere della Sera, Internazionale, National Geographic, The New York Times, Al Jazeera), ha affiancato una costante attività didattica nell’ambito della fotografia. I suoi libri, di reportage letterario e fotografico, sono stati pubblicati da Alinari, Skira, Frassinelli, Electa, Bruno Mondadori, Feltrinelli, Contrasto, National Geographic. Il suo penultimo libro Nur. La luce nascosta dell’Afghanistan è stato scelto da Time come uno dei migliori libri fotografici del 2013. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Nazionale Non-violenza
Vi ricordiamo che nel rispetto delle normative igienico-sanitarie vigenti in materia di contenimento dell’epidemia da Covid-19 per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione che potrà essere effettuata con le modalità che verranno indicate sul sito e i canali social del Festival.
Info
Associazione Sarditudine
Via Don Occhioni 11 – 07020 Palau (SS)
Info: +39 379 1657637
prenotazioni: +39 377 0878191
e-mail info@isolecheparlano.it – www.isolecheparlano.it
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