da La Nuova Sardegna del 29 agosto 2013
PALAU. Suoni e colori d’oriente. Musica e parole in un workshop di canto armonico che si aprirà come il vaso di Pandora per sprigionare i venti melodici del musicista della Mongolia Enkhjargal Dandarvaanchig, alias Epi. La mano che toglierà il tappo al contenitore incantato è quella del festival internazionale “Isole che Parlano”. Da 9 all’11 settembre, a Palau, si viaggerà nel mondo del suono con tecniche vocali uniche ed affascinanti. Da 17 anni, infatti, nel festival si intrecciano sperimentazioni artistiche, tradizione ed innovazione. Il workshop di canto armonico (canto difonico/overtone singing) e nello specifico sull’esplorazione delle tecniche Khoomei (Hömmei) e Kargyraa (undertone singing) è a cura del musicista, già volto noto del festival. Gli orari sono ancora da definire, ma si parla di incontri serali. Ci si può, però, già, iscrivere on line andando sul sito dell’organizzazione (www.isolecheparlano.it) dove sono indicate modalità e costi di partecipazione. Il workshop, che prevede lezioni di gruppo, sarà articolato in tre fasi. La prima contempla il canto armonico (overtone): tecnica caratterizzata dall’emissione contemporanea di due toni in un’unica voce. La seconda, la tecnica “Hömmei”: stile prettamente mongolo del canto armonico. E la terza, quella “Kargyraa” (undertone): modalità di canto armonico in cui si utilizza l’emissione di note molto gravi che permettono ai cantori di trasporre di un ottava in basso il suono. Il nome del musicista, inoltre, comparirà ancora nel cartellone (in via di definizione) della 17esima edizione di “Isole che Parlano”, in quanto sarà impegnato anche in un concerto. Si sa già che l’evento, firmato dall’associazione Sarditudine e dai fratelli Paolo e Nanni Angeli (direttori artistici), quest’anno approderà anche ad Arzachena. (s.d.)