…il Mediterraneo ha due rive. Non solo la nostra. L’Europa parla di una soltanto (…) trasformano questo mare, per la prima volta, in una frontiera tra oriente e occidente, tra levante e ponente. Ci separano dall’Africa e dall’Asia Minore. (…) il mare – questo Mediterraneo di casa mia, in cui mi consumo gli occhi, il cuore e i pensieri – rimane l’unico luogo dove mi sento esistere. Dove ogni giorno mi immagino un futuro. (…) Si, guardando il mare credo che se c’è un futuro per l’Europa, un futuro bello, è in ciò che Edouard Glissant chiama ‘la creolità mediterranea’ (…)Lì con lo sguardo perso, innamorato, ricordo che mi sono detto che non c’è niente di più bello, di più significativo, per chi ama con lo stesso amore l’Africa e il Mediterraneo, che contemplare la loro unione in questo mare … (Jean Claude Izzo)
ps. …Nel mio Mediterraneo non ci sono vincitori (Alberto Masala)
Se…a volte ritornano.
E sono quindici!
Si, quindici edizioni di Isole che Parlano, una manifestazione che ha stupito pubblico e addetti ai lavori per l’originalità delle proposte, per la ricchezza dei contenuti, la trasversalità dei programmi, abbinando nello stesso cartellone punk noise, cori tradizionali, avant-rock, nujazz, musica improvvisata, cabaret circus, sposando l’aspetto della multidisciplinarità e il binomio tradizione e innovazione.
Isole che Parlano ha ospitato e prodotto fotografia di reportage, ha coinvolto le scuole per dare a bambini e giovani spunti di riflessione sul mondo in trasformazione, ha progressivamente creato una sezione a misura dei piccoli, un prologo interamente dedicato al rapporto arte-infanzia, germogliato in attività laboratoriali, spettacoli di nuovo circo, serate di cinema d’animazione, il tutto contestualizzato in spazi a misura di bambino.
Isole che Parlano ha sviluppato tutte le sezioni di cui si compone la manifestazione, curando nel dettaglio ogni piccolo evento, rendendo semplice la complessità, colorando un paese e una regione spesso conosciuti solo come porto di sbarco in alta stagione.
Ma la Sardegna, la Gallura, Palau, sono altro rispetto alla schizofrenia bulimica del mese di Agosto. È storia che pulsa, radice, memoria, con continue trasformazioni, quelle apportate dal vento e dalla salsedine, quelle apportate dall’uomo e dalla sua capacità di vivere il presente, in grado di cogliere la bellezza del suono millenario delle launeddas e allo stesso tempo di stupirsi di fronte alle forme artistiche contemporanee.
Isole che Parlano rivendica questa ricchezza, abbraccia il nuovo proteggendo e tutelando il vecchio, cerca condivisione e commistione, mette a confronto la radice dei pastori-contadini con il frastuono vissuto ai piedi dei grattacieli, abbatte le barriere che separano alto e basso, colto e popolare, facile e difficile (cosa c’è di più spigoloso di un basso gutturale ‘a tenore’ e di una gara di canto a chitarra che dura 4 ore?), fruibile e ostico.
La modalità di contestualizzazione degli eventi costituisce il fulcro della manifestazione.
Non è nuovo organizzare una serata di canto a chitarra, ma è innovativo creare un contesto di fruizione che permetta di esprimerne a pieno la sua bellezza (senza doversi uniformare alle durate imposte dai ritmi della società dello spettacolo); non è nuovo organizzare un’esibizione di canto a tenore ma è unico proporlo in una processione profana ai piedi della Roccia dell’Orso; non costituisce un elemento di novità promuovere didattica in un’area campestre – il progetto delle cattedre agrarie mobili, costituiva un fiore all’occhiello nella scolarizzazione delle campagne galluresi già nel dopoguerra – ma è nuovo analizzare le peculiarità che differenziano le tradizioni musicali, far conoscere l’entroterra gallurese e costruire un’operazione di turismo culturale; non è nuovo proporre una serata basata sul minimalismo storico o radicata nella musica contemporanea o, ancora, nella musica improvvisata, ma ha una sua unicità abbinare l’ascolto di queste musiche con la risacca del mare, con la stele della tomba dei giganti, con una piazza gremita e silenziosa che ammira queste forme espressive.
In 15 anni di percorso Isole che Parlano si è affermato, l’esperienza di nicchia originaria ha mutato il suo profilo, affermandosi come un’iniziativa popolare, attesa da una stagione all’altra come l’arrivo delle rondini in primavera: Sas benennidas siedas, rundinas, a domo mia! (Siate benvenute, rondini, nella mia casa!).
A dicembre 2010 eravamo decisi ad riaprire la “nostra casa”…
“Se…a volte ritornano” avrebbe scandito la riproposizione con nuove vesti del meglio di 15 anni di una intensissima storia.
Avevamo stilato un programma triennale, in cui avremmo abbinato gli artisti che avevano stupito, emozionato, commosso noi e il nostro pubblico, con altri ospiti, nuove produzioni, nuove gemme che di volta in volta sollecitassero intelletto, orecchie, occhi e…cuori.
Tre anni caratterizzati dal tema e da un sottotitolo che indirizzassero la nostra produzione culturale sui binari della creatività più fantasiosa, con lo sguardo fermo e profondo e la saggia consapevolezza data dell’esperienza.
Ma…purtroppo c’è sempre un ma.
Ma se…a volte ci tagliano?
Esistono tagli e…tagli: passare da un contributo che rappresenta il 50% del budget complessivo a…ZERO, non è un taglio: è un omicidio culturale.
Testardamente, con follia, orgoglio ma senza abiure, ci regaliamo una favolosa XV edizione e …se fosse l’ultima?!
Non perdetela!
ISOLE CHE PARLANO
Festival Internazionale di Musica Teatro e Arti Visive
Fra Tradizione Popolare ed Eterodossia
XV Edizione
Palau – 5/10 settembre 2011
Dal 5 al 7 Settembre
“Isole che parlano … ai bambini”
Dedicato a Ignazio Demuro
– LABORATORI
Laboratori di ‘arti varie’ a misura di bambino**
a cura di Alessandra Angeli
- Laboratorio 1- Laboratorio Teatro Montiggia
Cantiere: laboratorio di creazione infantile
Laboratorio tra Arte, Fiaba ed Ecologia
A cura di Elena Morando e Alessandro Carboni
(partecipanti di età compresa fra i 6 e i 10 anni che abbiano già frequentato le Scuole Primarie)
I gruppo dalle ore 9.00 alle 10.30
II gruppo dalle ore 11.00 alle 12.30 - Laboratorio 2 – Centro di documentazione del Territorio
Le parole immaginate
Laboratorio di video e sceneggiatura
A cura di Gianluca Sciannameo
(partecipanti di età compresa fra gli 11 e i 17 anni)
Orari da concordare con i partecipanti
– SPETTACOLI
Dedicato a Ignazio Demuro
- Lunedi 5 Settembre
Ore 18,30 Piazza fresi
Le mille e una fiaba
Lettura animata e gioco insieme
Di e con Elena Morando
per bambini della scuola infanzia (4/6 anni)massimo 30 partecipantiIscrizione obbligatoria gratuita (i genitori dovranno essere presenti)
- Martedi 6 Settembre
Ore 21,00 Cine Teatro Montiggia
“Notte Animata”
corti di animazione a cura di Andrea Martignoni - Mercoledi 7 Settembre
Ore 21.00 Cine Teatro Montiggia, Sale polivalenti del teatro.
Presentazione pubblica dei Laboratori
Dal 7 al 25 Settembre
“Isole che parlano” – FOTOGRAFIA
Mercoledi 7 Settembre
Centro di Documentazione del Territorio
Ore 19,00
Transmediterranea di Mattia Insolera
Inaugurazione mostra fotografica e Incontro/lezione con il fotografo
La mostra Transmediterranea è stata prodotta da The Private Space (Barcelona)
La mostra rimarrà aperta fino al 25 di Settembre
Dal 8 al 10 Settembre
“Isole che parlano” – MUSICA
Giovedi 8 Settembre
Tomba dei Giganti “Li Mizzani”
Ore 18,30
Iva Bittova Solo (Rep. Ceca)***
Iva Bittova, violino e voce
Chiesa campestre Sant’Antonio di Monticanu
Ore 21,30
Di Granito VI Edizione***
Musiche tradizionali tra sacro e profano
Gara di Canto a Chitarra
Franco Denanni, cantadore
Gianni Denanni, cantadore
Paolo Angeli, ghiterra
Venerdi 9 Settembre
Centro di Documentazione del Territorio
Ore 11,30
incontro/lezione
con Iva Bittova
Cala Martinella
Ore 18.30
Risacca#7
Enkh Jargal solo (Mongolia)**
Enkh Jargal Morin Khoor, voce
Piazza Fresi
Ore 22,00
“Isole Trio”*** (Rep.Ceca-Giappone-India)
Iva Bittova, violino e voce
Takumi Fukushima, violino e voce
Ganesh Anandan, percussioni e voce
Sabato 10 Settembre
Chiesa campestre di San Giorgio
Ore 11,30 incontro/lezione
Canti difonici e dissonanze popolari
Incontro/lezione con
Enkh Jargal (Mongolia)
Tenore Santa Sarbana de Silanus, Tenore Santu Sidore de Orune (Sardegna)
A cura del dott. Gianni Ginesi (ESMUC-Barcelona)
Ore 12,45
Il primo canto**
Enkh Jargal (Mongolia)
Tenore Santa Sarbana de Silanus (Sardegna)
Tenore Santu Sidore de Orune (Sardegna)
Ore 13,15
Aperitivo campestre
Roccia dell’Orso
Ore 17,00
Di Granito VI Edizione**
Musiche tradizionali tra sacro e profano
Sonorizzazione della Roccia dell’Orso
dedicata a Pietro Sassu e Mario Cervo – con il patrocinio l’I.S.R.E.
Tenore Santa Sarbana de Silanus (Sardegna)
Angelo Cossu, boghe
Giovanni Cossu, mesa oghe
Gavino Mura, bassu
Giovanni Antonio Faedda, contra
Tenore Santu Sidore de Orune (Sardegna)
Giuseppe Carai, voce
Diego Orunesu, mezzavoce
Fabio Zizi, bassu
Mauro Farina, contra
Piazza Fresi
Ore 21,30
Itsunomanika (Giappone, Italia)*
Takumi Fukushima, violino e voce
Paolo Angeli, chitarra sarda preparata e voce
Presentazione dell’omonimo album
Ore 22,30
Violons barbares (Mongolia-Bulgaria-Francia)*
Enkh Jargal Morin Khoor, voce
Dimitar Gougov Gadulca, voce
Fabien Guyot percussioni, voce
Spiaggia di Palau Vecchio
Ore 23,30
SALUTO AL MARE**
Dal 9 al 10 Settembre
Isole di NOT(t)E
Il Grillo Internet Cafè
ore 24,00
Økapi, Ian Atrac Antidj & guests
ingresso gratuito a tutti gli incontri e i concerti
In caso di maltempo:
gli spettacoli pomeridiani si terranno al Centro di Documentazione del Territorio,
gli spettacoli serali al Cine Teatro Montiggia
Legenda:
* prima nazionale ** produzione originale