Di Granito
XVI edizione
Musiche tradizionali tra sacro e profano
Statico, immobile, apparentemente sempre uguale, per questo rassicurante. Eppure ha subito nel tempo continui mutamenti, è stato scavato, eroso dal vento e dalla salsedine, scolpito per regalarci forme inusuali che accompagnano il nostro sguardo. Se ci soffermiamo sulla sua superficie, le tracce cambiano giorno dopo giorno: è una roccia viva, abitata da muschi, licheni e da piccole forme che disegnano sulla sua pelle rugosa, mondi non conosciuti, mappe immaginarie, colorate cartine geografiche.
La musica di tradizione orale è di granito.
Apparentemente chiusa in una circolare ripetizione, nella sua variazione minimale – la sola apertura concessa a chi la interpreta, la abita e la trasforma – muta continuamente il suo profilo e i suoi tratti. Trasformazione lenta, inesorabile che la pone in contatto con il presente, non museificata. Pensate ad un masso di granito vivo, ad un masso cavato, ad una pietra che vi da il benvenuto in ‘Costa Smeralda’. È sempre granito ma…il primo pulsa, emoziona, ci da forza, il secondo disorienta, fa mancare riferimenti esistiti per secoli, spezza il paesaggio, il terzo è come un animale braccato e costretto in cattività, come un totem indiano, rubato, davanti a cui banchetta il generale Caster.
Di Granito è l’emozione della circolarità delle voci roche consumate dall’usura, fragili, belle quando sono invecchiate ed emozionanti perchè trasmettono sapere; è quel senso di formicolio sottopelle che non si riesce a spiegare e trova nelle lacrime il suo senso più profondo; quella sfida con il limite del proprio corpo che ti fa sentire il più glorioso abitante degli abissi, capace di non respirare per ore e incantare con forza ipnotica chi sceglie te per essere rappresentato.
Di Granito è un ritratto, è uno specchio che riflette una immagine apparentemente statica in cui con attenzione possiamo scorgere i mutamenti di un impercettibile ma inesorabile trasformazione.
Di Granito è un omaggio a due figure autorevoli della storia della musica sarda: Mario Cervo e Pietro Sassu. Il primo ne ha custodito la memoria, il secondo l’ha studiata e gli ha dato la dignità di musica colta.
Il tradizionale evento Di Granito. Musiche tradizionali tra sacro e profano, giunto alla XVI edizione, ritorna quest’anno con ben due appuntamenti:
– La prima tappa a Luogosanto, Venerdì 10 settembre alle 10:00 in Piazza della Basilica, con Toccos e Reppiccos, che vedrà in dialogo Gli Amici di Matteo Campanari di Locusantu (Sardegna) e Gavino Murgia
– Il secondo appuntamento con le musiche tradizionali è fissato per il pomeriggio di sabato 11 settembre, a Palau, alle 17:30 con la suggestiva sonorizzazione della Fortezza di Monte Altura dedicata a Pietro Sassu e Mario Cervo, con un concerto di canto a Tenore del Cuncordu e Tenore de Orosei e del Cuncordu Bolothanesu “Tottoi Zobbe, Antoni Are” (Sardegna).