ISOLE CHE PARLANO
Festival Internazionale di Musica Teatro e Arti Visive
Fra Tradizione Popolare ed Eterodossia
III Edizione
Palau – dal 30 luglio al 01 agosto 1999
ISOLE CHE PARLANO….AL FEMMINILE
ISOLE CHE PARLANO giunge al suo terzo appuntamento. E lo fa ribadendo i concetti espressi nelle due precedenti edizioni: apertura all’innovazione ed ai linguaggi artistici delle avanguardie e, contemporaneamente, attenzione rivolta alle culture tradizionali ed alle loro splendide espressioni artistiche. L’obiettivo diviene il fare incontrare queste dimensioni lontane culturalmente e geograficamente, ma accomunate da un tratto estremamente forte: l’essere minoranze.
Isole che parlano diventa allora un elemento di connessione, dove l’apertura ai linguaggi diversi, l’eterodossia delle proposte, non mira necessariamente ad una sintesi, ma bensì si apre alla ricchezza del disordine: il mare.
Rimane un esile filo d’Arianna da seguire, una guida invisibile che trova nella Donna il tema portante dei concerti (Amy Denio, Takumi Fukushima, A-Sur-D, Mirim Palma), per navigare poi tra l’avanguardia teatrale degli anni ’70 (raccontata nelle immagini di Tatiano Maiore) e il fantastico dei bambini (il Teatrino di Carta). Punto di approdo divengono le grandi Isole, la Corsica e la Sicilia, in grado, con l’Opera dei Pupi dei Cuticchio e con la Polivocalità Corsa dei Chjami Aghjalesi, di offrirci ancora fantastiche storie e intima passionale religiosità.
Ricondurre il programma di quest’anno ad un tema unitario potrebbe sembrare difficile.
In realtà il tema si ramifica: tante isole, tradizioni, donne…per arrivare al mare che circonda…le isole.
Ramificazioni, il filo d’Arianna:
i concerti, tutti cantati da voci ..di donne;
il teatro, l’Opera dei Pupi, teatro di tradizione, la tradizione…donna;
la mostra sul teatro di sperimentazione negli anni ’70….. l’immagine…donna;
il coro dalla Corsica…l’isola…Donna.
I fili si intrecciano ma la scelta è chiara e , a di la di quello che potrebbe sembrare un artificio dialettico, le Isole (diverse e rispettose delle identità che esistono tra il mondo artistico dell’avanguardia e quello apparentemente statico delle tradizioni) prendono voce, acquistano presenza, immagine e si esprimono ora in primo piano, ora con una discreta, silenziosa ed intima presenza….al femminile.