Ma Rouf

(Kurdistan/Finlandia)

MA Rouf (Kurdistan/Finlandia)

www.maroufmajidi.com/projects/marouf

http://aania.fi/records/ma-rouf-the-people/

Marouf Majidi

MA Rouf (Kurdistan/Finlandia)
Marouf Majidi : voce, tar, tanbour, composizioni
Jouni Järvelä: sax soprano, alto &  tenore, clarinetti e clarinetto basso, flauto, piano, sintetizzatore , arrangiamenti
Jukka Haavisto: basso fretless
Mikko Hassinen: batteria e percussioni

 

Ma Rouf è l’ultimo progetto del musicisa kurdo-iraniano Marouf Majidi, proveniente da Sanandaj, la capitale del Kurdistan. Cresciuto a contatto con il ricco patrimonio musicale del medio oriente, ha da subito concentrato la sua attenzione sugli strumenti nativi a corda, e sull’incantevole suono del tar e tanbour. Dieci anni vissuti nella sua nuova terra di adozione, la Finlandia, sono stati per Marouf Majidi una fonte di ispirazione e un’occasione di confronto con altre musiche e musicisti.  Attualmente le sue composizioni viaggiano armoniosamente tra la matrice kurda e le suggestive atmosfere arabiche e scandinave. Molte delle sue canzoni raccontano il momento di cambiamento che stiamo vivendo e un futuro indefinito. Il cambiamento formale e  culturale è stato naturale tanto per Majidi quanto per gli altri tre membri del gruppo: il sassofonista, clarinettista e pianist Jouni Järvelä, il bassista Jukka Haavisto e il batterista/percussionista Mikko Hassinen, musicisti altamente considerati nella scena del jazz finnico, che hanno esperienze in un ampio spettro di tradizioni musicali. Con l’album “the People” è stato possibile unire  musicalmente  linguaggi e  tradizioni apparentemente non connessi, riuscendo ad arrichirsi ulteriormente a vicenda. Il risultato è un amalgama unico di composizioni e strumentazioni: “mentre le radici della band Ma Rouf vanno ricercate nella tradizione del medio oriente, le stesse vengono fertilizzate con influenze scandinave e centro africane, con una prominenza del linguaggio jazzistico: un’alternativa in un mondo sempre più orientato verso forze distruttive; un giardino molto bello sul quale camminare.

Marouf Majidi nasce a Sanandaj, una piccola città in Iran e capitale del Kurdistan, da padre kurdo e madre turca. Cresce a contatto con la società persiana ma, allo stesso tempo, a contatto con le tradizioni musicali trasmesse da sua madre, cantante, sempre a contatto, in un modo o nell’altro,  con la musica. La musica per tanbour da subito richiama la sua attenzione e tuttora rappresenta il fulcro e il più grande bacino di influenza sia nell’attività di compositore che in quello di strumentista. Attraverso il tanbour Marouf accede alla conoscenza dekka musica classica persiana e, a seguire, si approccia al tar e a tutti gli strumenti a corda a manico lungo tra cui il dotar, il setar e la chitarra. A seguito del suo trasferimento in Turchia inizia i suoi studi sulla musica tradizionale turca. A questo segue un altro cambiamento estremamente importante: la sua migrazione in Finlandia, dove consegue la laurea in Global Music presso la Sibelius Academy. La sua ricerca musicale lo porta a contatto con le tradizioni musicali di diverse aree geografiche e a collaborare con musicisti di diversa estrazione, dal folk all’afro americano, dal flamenco alla musica de sud america. Questa curiosità e incessante ricerca orientata verso differenti mondi musicali lo porta a lavorare, sia come compositore e band leader che come cantante ed esecutore in progetti molto diversi, in collaborazione con ballerini, attori di teatro, performer e musicisti. Suona con MA Rouf (quartetto che fonde atmosfere medio orientali con il jazz scandinavo), BaranBand (band energica che fonde la radice persiana con il folk finlandese) e Gilgamesh (duo che mette in scena le avventure epiche del re numero Gilgamesh, con l’utilizzo di poemi kareliani e l’uso del tanbour).


 “Getting my audience to connect to the truth and the beauty of Middle Eastern music, with the soul of jazz, is a beautiful way of action, an alternative in a world where there’s a lot of destructive forces.”


 

Incontri, proiezioni e concerti a ingresso gratuito, posti limitati,
prenotazione obbligatoria

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