Federico Fenu (Sardegna)
Trombone, live eletronics, Giaccaglia e Organi Bontempi
La vita in un isola comporta un forte e strettissimo rapporto con la natura. L’esigenza del sentir il vento ci tiene lontani dalle coste altrui e chiaramente ribelli alle regole ad esse connesse.
Cresciuto tra musica classica e jazz, il progetto solistico “Sociopatie” del musicista Federico Fenu (trombone, live eletronics, giaccaglia e organo Bontempi) approfondisce la musica minimalista, d’improvvisazione, la drone music e le forme aperte, indagando spazi sonori intrisi di malinconia e speranza, ispirati dal profondo legame che lo lega alla sua terra. Una sociopatia che talvolta agitata, talvolta serena, travolge, anonima. Il trombone diventa allora uccello palustre e affonda le sue lunghe zampe in pastosissimi fanghi sonori.
Federico Fenu nasce a Oristano – Sardegna
Trombonista, polistrumentista. I suoi primi studi musicali da autodidatta lo avvicinano al mondo del blues, del jazz e del soul. Da prima principalmente attratto dal mondo degli strumenti a corda, poi coltivando la passione per gli strumenti a fiato, gli ottoni e, al conservatorio di Cagliari, diplomandosi in trombone. Accanto all’ambiente in campo classico porta avanti una personale ricerca sul suo strumento, sul suono e sull’improvvisazione. Accosta a tutto ciò lo studio del jazz frequentando i seminari Nuoro Jazz con maestri come MarcoTamburini, Fulvio Sigurta, Enrico Merlin e molti altri.
Collabora con orchestre, big band, svariati ensemble della scena sperimentale sarda (Moti Mo, Trio Pororoca, Brento Mini Orchestra), portando avanti la sua ricerca nei suoi progetti in solo e collaborazioni con altri artisti, nello specifico divenendo anima pulsante della scena sperimentale sarda ed ideando, insieme al batterista Alessandro Cau, l’etichetta indipendente Tutto Rotto, attorno a cui gravitano i musicisti più creativi della scena oristanese.
Ha partecipato in diverse collaborazioni e col progetto solista in svariati festival nazionali e internazionali, collaborando con musicisti dell’area sperimentale quali Miles Cooper Seaton e, nell’ambito dell’Indye italiano Tobjah.