L’Attrachju (Corsica)
Paul Agostini seconda, bassu
Antoine Cesari seconda, terza
Jean-Louis Ortolli-Simonpieri seconda, bassu
Thomas Pasquali seconda, terza
Nicolas Pasquali contra cantu, bassu
Il gruppo Attrachju nasce nel 1998 su un terreno fertile basato su amicizia e passione comune per il canto tradizionale corso. Dopo la registrazione del live Polyphonies (1999), il successivo Passi di vita (2005) e Radiche Spannate (2010), l’Attrachju lavora alla presentazione di un nuovo album, sempre alla ricerca di nuove composizioni, accanto all’interpretazione di una varietà di autori, tra cui alcuni dei più riconosciuti nella cultura corsa. I membri del gruppo coinvolti partecipano regolarmente, sia individualmente che come gruppo, a eventi culturali, feste patronali, celebrazioni, iniziative a sostegno di cause sociali, veglie, messe, incontri culturali, iniziative inerenti la canzone, la poesia, e la lingua corsa, per promuovere un’idea di scambio e collegamento. In più casi hanno avuto un ruolo attivo nell’organizzazione e svolgimento di eventi inerenti alla musica tradizionale dell’isola.
L’investimento di Attracchju nella vita associativa, sociale e culturale di ogni giorno è percepita dal gruppo come una priorità, in quanto concetra l’attenzione sui cambiamenti che avvengono in Corsica per tutelare la sua specificità e il suo futuro. I vari incontri, le influenze e la maturità, hanno portato il gruppo Attrachju ad esplorare nuove soluzioni compositive e di diversificare la sua opera e il suo repertorio, fondendo una ricerca sulla tradizione più antica, con suoni e musicalità appartenenti ad altre culture. Avendo ben consolidato il rapporto con la radice, percependo un profondo attaccamento alla terra, osano guardare in alto, aprendosi a nuovi orizzonti e ad un futuro che auspicano ricco, con una Corsica non statica ma in evoluzione. In questo fluttuare tra ieri, oggi e domani, cercano di preservare la continuità tra passato e modernità, tra la tradizione e l’innovazione, l’ancoraggio e la condivisione. Attracchju fa questa scommessa e vuole essere un soggetto partecipe per definire i tratti della musica corsa contemporanea.
Dopo aver compiuto i nostri primi passi ‘Passi di Vita’, sempre caratterizzati da profonda passione e amicizia, tanto nella nostra terra quanto oltre il mare, è la volta di un altro passo. Forse possiamo definirlo il passo della maturità, sicuramente è un atto di militanza culturale. Cerchiamo oggi più che mai di essere sempre presenti per cantare una messa, per intonare una paghjella (impaghjellà), rinnovando e assicurando così la funzione sociale che ha il nostro canto tradizionale. Vogliamo condividere la responsabilità di tutti per preservare il futuro della Corsica, salvare la sua lingua, la sua cultura. È una lotto quotidiana, condivisa a fianco di tanti altri e a viso aperto contro alcuni, in cui attuiamo sempre nello stesso modo. È con queste motivazioni che abbiamo deciso di produrre il nostro nuovo cd. Per non sentirci legati a nessuno, per preservare e mantenere la nostra identità, autonomia e libertà culturale. I nostri testi e i nostri pensieri si vogliono radicati in una Corsica madre. È nel veso della poesia « Des rayons et des ombres » (1840) di Victor Hugo, che abbiamo trovato l’estro, l’isprazione per il disco nuovo: Qui prend le passé pour racine a pour feuillage l’avenir (Che prende il passato per radice del suo future fogliame).E allora ci vengono nel cuore le rime del poeta tavagnincu Paoli di Tagliu che nel 1927 scrisse il famoso capolavoro “u Lamentu di u castagnu à u Corsu » : chì i rasgi d’Hugo spanninu e radiche di u castagnu corsu”.
Dedichiamo questo disco ai nostri vecchi che, dall’infanzia alla pubertà, ci hanno trasmesso lingua e cultura, di un altro canto, e a tutti i giovani che si impegnano nella nostra cultura, sia che cantino, parlino o tramandano il notro patrimonio che ci permetterà di diventare la Corsica di domani. Ch’ella si fia sempre cusì oghje è per secula seculoru…