Il flamenco catalano da diversi anni ha assunto una posizione estremamente importante nella scena nazionale e internazionale. È´sufficiente citare artisti del calibro di Miguel Poveda, Mayte Martin, Duquende e Chiquelo, per evidenziare come sia riduttivo considerare il flamenco come un’arte esclusivamente andalusa. In modo molto simile a quanto è avvenuto nella storia del jazz – in cui dal ceppo del blues rurale e il jazz di New Orleans, successivamente si sono sviluppate le scuole di Cansas City, Chicago, New York e il jazz bianco della West coast – anche per il flamenco, con la migrazione delle classi popolari andaluse nelle metropoli di Madrid e Barcellona, si è assistito ad un fenomeno molto simile: il flamenco ha continuato a risuonare nelle case di gitani e payos andalusi, nei palazzi anonimi dei quartieri dormitorio a cui le grandi città hanno da sempre voltato le spalle. Dopo la rivoluzione di Paco de Lucia e Camaron de la Isla, il flamenco ha conosciuto il successo internazionale.
Da musica tradizionale per pochi ha assunto le sembianze di appetibile musica di massa. Le percussioni (il Cajon), il flauto traverso e il basso elettrico sono stati aggiunti al formato acustico di voce e chitarra.
Parlare di flamenco puro oggi è una forzatura: spessissimo, soprattutto tra i ballerini e i chitarristi, ci troviamo difronte ad artisti capaci di dominare linguaggi musicali differenti e diverse forme di ballo contemporaneo. Ma tuttora è nel combo tradizionale a tre che si valuta la preparazione e l’estro degli interpreti.
Cosa succede allora in serate come quelle di Isole che Parlano in cui si confrontano tre delle figure più autorevoli del flamenco catalano?
Una delle grandi rivelazioni del canto è José Martín Yánez ‘El Salao’. Se dovessimo paragonarlo ad un jazzista sarebbe l’emule di Ornette Coleman: vicinissimo all’arte pura del canto delle origini – di cui è un cultore ed un fedelissimo esecutore – capace di modulare il canto come pochi, straordinario improvvisatore, in questo senso spesso paragonato al grandissimo Camaron de la Isla, si smarca e si distingue per una creatività non comune, che che lo porta a rompere tutti gli schemi convenzionali, rendendo ogni suo concerto imprevedibile e carico di pathos. Josè Andrés Cortes è una figura di spicco nel chitarrismo moderno e asseconda impeccabilmente le evoluzioni canore del ‘Salao’, mantenendo la chitarra in un ruolo di supporto al canto; Sara Barrero trascende con una forza atavica, con un trasporto emotivo non comune e un perfetto connubbio passionalità e un gusto moderno impeccabile nel dominare il duende. Flamenco Revolta Trio è la rivendicazione dell’individualità e della forza del singolo in contrapposizione alle coreografie e alle serate con il pilota automatico.
Alto Voltaje eso queremos!! Explotar todos juntos!!
José Andrés Cortés Fernández
Il chitarrista gitano José Andrés Cortés Fernández (Barcelona, 1981) è considerato uno dei migliori giovani chitarristi flamenco della penisola iberica. La sua formazione artistica ha inizio all’età di dodici anni, con maestri del calibro di Tomatito, Juan Manuel Gañizares e Manuel Granados.
I Tablao storici di Barcellona (El Tablao de Carmen, Tarantos, Tablao Flamenco Cordobés) accolgono i suoi primi concerti come chitarrista solista e in accompagnamento dei migliori cantaores e bailaores della capitale catalana.
Ha partecipato ad importanti eventi quali il Fórum Universal de las Culturas de Barcelona, il Festival Flamenco al Carmen, suonando in prestigiose compagnie quali quella di Rafael Amargo e Chiquelo, condividendo lo scenario con Farruquito e il Duquende.
La lista di premi che ha vinto nel corso della sua carriera, certifica la sua qualità artistica: è stato premiato nei più importanti concorsi per chitarristi flamenchi quali il premio ‘Bordon Minero’ nel concorso di chitarra del Festival Internacional del Cante de las Minas (La Union, 2009); primo premio nel Concurso Internacional de Guitarra Flamenca ‘Niño Ricardo’ (Murcia, 2009), primo premio nel Concurso Jóvenes Valores ‘Ciutat de L’Hospitalet’.
José Andrés Cortés ha esordito come leader con il progetto Almacalé, formazione all’interno della quale è direttore musicale, compositore e con cui a prodotto il DVD ‘Pa los Famenkos’. Almacalé ha avuto un indubbio successo nazionale e internazionale.
José Martín Yánez ‘El Salao’
“Cuando su cante sobrenatural sale de sus entrañas las estrellas del flamenco se quedan mudas ” Javier Pérez Andújar
José Martín Yánez ‘El Salao’ nasce a Manheim, in Germania, dove la sua famiglia originaria di Huelva (Andalusia) emigrò. Dopo una transizione a Torroella de Montgrí, si trasferisce a L’Hospitalet de Llobregat, cittadina nell’interland di Barcellona. A soli 14 anni registra il suo primo disco di rumba con lo pseudomino di “El Fúria”. È solo il punto di partenza di uno degli artisti più rappresentativi del flamenco contemporaneo, che a partire da quel momento da inizio al periplo professionale che lo porterà negli anni a venire a condividere il palco con le più grandi stelle del flamenco. La sua carriera ha inizio nei più importanti tablao di Barcelona, tra tutti El tablao de Carmen El Cordobés.
Canta accompagnando ballerini del calibro di Antonio El Toleo, la Tani, Belén Maya e Joaquín Cortés, compagnia con la quale partecipa ad una tourneè internazionale di otto mesi presentando lo spettacolo ‘Pasión Gitana’.
Collabora ai lavori discografici di Parrita, Tijeritas, Miguel Poveda e accompagna come corista Ginesa Ortega e Montse Cortés. Ha fatto parte dei gruppi stabili Cambalache e Cómplices (progetti del chitarrista Chiquelo) ed ha vinto il prestigioso Yunque Flamenco 2011.
Attualmente sta registrando il suo primo cd da solista, accompagnato da Juan Gómez ‘Chicuelo’.
Lasciamo allo scrittore, giornalista e critico Javier Pérez Andújar la descrizione di questo straordinario cantore:
“… Salao apre la bocca e nella sala il silenzio diventa di piombo…questo silenzio non lo costruisce solo il pubblico, lo porta lui stesso con se, sulle sue spalle da gigante taciturno. …Tutte le volte che una grande stella del flamenco ha avuto modo di ascoltare il Salao, è uscita ammutolita dalla sala…”.
http://www.facebook.com/salaoflamenco
Sara Barrero
La danzatrice catalana Sara Barrero ha lavorato in tutti i tablaos di Madrid, Barcellona, e persino in Giappone ecc ed è stata considerata una delle giovani promesse della danza.
Nel periodo tra il 2003 e 2012 si è esibita in diversi festival come l’ “Arte Flamenco de Catalunya”, Il festival di Flamenco di Cornellá, il festival “Flamenco Pa Tós” alla Biennale di Sevilla, il Flamenco Festival di Londra, quello di Parigi Festival,di Lione e di Marsiglia, al festival di flamenco a Tokyo, al Praga Jazz Festival, e a un Festival di Flamenco negli Usa. Negli anni dal 2003 al 2006 ha lavorato nello show “Flamenco de Cámara”, la Compagnia di Mayte Martín e Belén Maya.
Dal 2000 insegna presso varie scuole di danza: Escuela Amor de Dios, Escuela Paca García, Escuela Iñaqui Márquez, Escuela José de la Vega, Barceloneta Danza, ecc…
Solitamente accompagnata da Maite Martín, Belén Maya, in questa manifestazione Sara Barrero danzerà con uno stile innovativo e personale, accompagnata dalla chitarra di José Andrés Cortés Fernández e dalla voce di José Martín Yánez ‘El Salao’.