Le Assurd nascono nel ’93 e riprendono i canti e le musiche delle tradizioni popolari del sud Italia. Il gruppo, formato inizialmente da tre donne, Cristina Vetrone, Lorella Monti ed Enza Prestia, solo nel’99 diventa un quartetto con l’arrivo di Enza Pagliara.
Il loro apprendimento avviene, per un verso, direttamente dai vecchi cantori, per l’altro si avvale delle registrazioni esistenti sull’argomento, fondendo così la metodologia della cultura contadina, dove da secoli si vive la festa come momento in cui si tramandano oralmente le tradizioni, con quelle che sono le ricerche della più moderna etnomusicologia (a tal proposito, si veda il materiale raccolto, dal secondo dopoguerra in poi, da Alan Lomax, Diego Carpitella, Ernesto De Martino e Roberto Leydi).
Da queste fonti, le Assurd, hanno ripreso, le tammurriate (canti e danze della tradizione campana), le pizziche (legate al fenomeno del tarantismo pugliese), le tarantelle, i canti di protesta legati al mondo del lavoro e all’emigrazione, e le serenate.
Negli anni il repertorio si è ampliato e arricchito con composizioni originali, fornendo un senso di continuità e costante movimento alla tradizione. Ogni concerto delle Assurd, come rosa dei venti orientata a sud, è un’ode alla semplicità e alla spontaneità di queste terre, all’orgoglio mai sopito di voler rivivere le tradizioni del canto, della musica e delle danze del Mezzogiorno d’Italia, da Napoli a Lecce. L’atmosfera dell’esibizione accompagna il pubblico in una festa, in uno spettacolo delle emozioni, del trionfo della vita. Con loro si rinnova lo spirito carnale della tradizione a cui si aggiungono anche composizioni originali che offrono un senso di continuità con il passato. Ciò porta con sé una gestualità del corpo e dell’anima, un’armonia fisica e mentale, una danza del cuore che, nella chiave interpretativa del quartetto, esalta la bellezza dell’universo-donna: quello che provoca è un senso di reazione all’immobilità, uno straripante desiderio di danzare e una voglia irrefrenabile di partecipazione piena evocati da quattro voci strazianti e felici insieme. E il marchio della loro inconfondibile, tipica, inequivocabile identità (sia come quartetto che individualmente) è indelebile e chiarissimo anche quando le loro performances sono incastonate in progetti o repertori già fortemente suggellati da collaudati marchi di fabbrica.
Una fusione di potenzialità musicali, finalizzate a condurre in svariati luoghi le colorate armonie e il significato simbolico di valori emozionali e culturali.
Ognuna di queste donne porta con sé una nota distintiva, non parliamo solo di una diversità di accenti o di parole prettamente autoctone ma della loro attitudine ad infondere la singolare personalità canora e sonora nelle composizioni, a mò di serenate ma, a volte, anche di denuncia sociale.
Un viaggio nel colore locale di ognuna di loro che si realizza passando dai ritmi tipici e passionali della tarantella partenopea, toccando le sonorità impetuose della pizzica salentina e del calore del Sudamerica, arricchito dall’uso di strumenti originari come tammorre, tamburelli e organetto…
Cristina Vetrone:
Voce singolare, atipica per una donna, violenta e struggente allo stesso tempo, al limite del baritono.
E’ considerata come una delle più interessanti organettiste italiane.
Lorella Monti:
Vocalità tipicamente partenopea: corposa, musicale, dolce.
E’ l’espressione della realtà femminile dei vicoli di Napoli.
E’ considerata una delle migliori danzatrici di tammurriate.
Enza Prestia:
Di origini italiane ma nata e cresciuta in Argentina.
Dal temperamento forte, con una voce calda e suadente, nostalgica e indefinibile nella sua emissione, tipicamente sudamericana.
Ottima percussionista.
Enza Pagliara:
Voce tipicamente salentina, dal timbro molto particolare, tagliente e acuto.
Attualmente è una delle più interessanti realtà vocali della tradizione salentina.
Collaborazioni:
Nuova Compagnia di Canto Popolare, Giovanna Marini, Ivan Della Mea, Nando Citarella, Gruppo Operaio ‘E Zezi di Pomigliano D’Arco, Daniele Sepe, Marco Paolini, Peppe Barra, Marcello Colasurdo, ‘O Lione, Paolo Angeli, Art Ensamble of Chicago, Aterballetto, Gulbenkian Ballet, Grand Ballet Canadian, Stuttgart Ballet, Dortmund Ballet, Basel Ballet, Balletto del S. Carlo. […]